SABATO O DOMENICA?
Carnico [Redazione] 62 commenti »
E se il Carnico si giocasse di sabato? Sono in molti a porsi questa domanda ed ognuno, poi, è pronto a darsi la risposta: il partito dei favorevoli e quello dei contrari adducono entrambi motivazioni valide, tutte opinabili o condivisibili, naturalmente, ma occorrebbe tener conto di alcune considerazioni.
1) giocare di sabato pomeriggio potrebbe creare non pochi problemi a tutte quelle persone che in questa giornata svolgono regolare attività professionale (si pensi a chi è impiegato nel commercio o in alcune attività di servizio). E nel conteggio debbono essere calcolati non solo i giocatori ma anche allenatori, dirigenti e, perché no, tifosi. Personalmente, non abbiamo mai visto molta gente assistere ad un incontro di medio interesse il sabato pomeriggio. Il discorso potrebbe cambiare se si giocasse di sera, ma non tutte le squadre hanno il campo dotato di impianto di illuminazione;
2) chi il sabato non lavora, generalmente dedica questa giornata a svolgere attività di tipo casalingo, tenendosi la domenica come vero e proprio giorno libero;
3) le partite di domenica rappresentano una piccola ma comunque significativa “offerta” turistica nei mesi estivi in cui la Carnia è visitata da diversi “turisti” provenienti dal Friuli.
A questo punto, crediamo, che la domanda più giusta da farsi sia: perché il Carnico si dovrebbe giocare di sabato? Sono convinto che questa risposta la daranno, nei commenti, quelli del partito favorevole a giocare di sabato…
62 commenti a “SABATO O DOMENICA?”
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9 Dicembre 2011 alle 01:52
Non mi ha sorpreso l’inutilità del quesito, dato per scontato l’esito delle risposte: giocatori, giovani e separati, a tifare sabato e commercianti e pseudo giornalisti con il partito dei pensionati a tenersi ancorati alla Santa domenica dopo la Messa e i tortellini in brodo. No, no è questo che mi ha destato, visto che il problema “calcio in carnia” non si risolve giocando il sabato o la domenica. Quello che mi ha lasciato esterrefatto è il messaggio che ho intravisto nelle elucubrazioni del Dott.Tavosanis nelle Sue disamine al punto 5. Cito testualmente: ….E poi aggiungo una cosa, visto che è il “mio campo” se si gioca di sabato con partite alle 17 o alle19 dal punto di vita giornalistico il carnico perderebbe molti spazi (1) – Salterebbe probabilmente “a tutto carnico” in radio, l’aggiornamento in tempo reale dei risultati farebbe forse la stessa fine, i giornali darebbero molto meno spazio(2) perchè il lunedì c’è un più ampio inserto sportivo, alla domenica no. Quindi ci troveremo con una scarna paginetta sia sul messaggero che sul gazzettino per raccontare un intero turno. E udite, udite Ponzio Pilato: SIAMO SICURI DI VOLERE TUTTO QUESTO!
Ed ancora…Il carnico è bello perchè se ne parla (scrive) … perchè se SEGNI UNA TRIPLETTA o pari un rigore dopo VEDI LA TUA FOTO SUL GIORNALE , MAGARI ci scappa pure L’INTERVISTA… questa poi le supera tutte:” perchè se entri in un bar ti offrono da bere.” SIAMO SICURI CHE LA COSA NON INTERESSI?
molta gente si è lamentata perchè non abbiamo fatto le pagelle – Se l’udinese gioca di sabato ha meno spazio (3) sui giornali figuriamoci il “carnico”. Senza parole!!!
Senza parole, anche perchè credo che una delle risposte al declino del campionato carnico stia proprio in questi messaggi,o proclami. Il volersi paragonare sempre più ad una realtà, quella del calcio professionistico, che non ci appartiene e che di per sè è in continuo declino, e questo nostro immedesimarsi ci sta allontanando dai veri valori con cui il campionato carnico è nato, cresciuto e deve continuare a vivere.
Dovremmo piuttosto cercare delle soluzioni per migliorarlo che vadino a beneficio di tutti, non certamente imponendo dei fuoriquota, un giovane a 20 anni calcisticamente è gia vecchio, sarebbe meglio aggiornare i tecnici sul modo per farli giocare ( il modulo 4-4-2+ il libero non esiste), e soprattutto il massimo sarebbe educare calcisticamente i dirigenti di società, veri artefici di questo declino con la loro corsa all’oro. Amen.
Colgo l’occasione per regalare ad un caro amico, nonchè grande calciatore, impegnato nella partita più difficile della sua lunga carriera, tutta la mia energia positiva, Forza Maurizio non mollare! Ci sono anch’io nella tua squadra, vedrai che si vince. Un buon Natale a tutti. l’Antipatico.
9 Dicembre 2011 alle 04:01
Non credo sia l’articolo adatto per parlare della regola dei fuori quota,anche se brevemente posso dire che è una regola inutile,in quanto fai giocare un ragazzo di diciotto anni,magari anche svogliato,e tieni in panchina ragazzi di ventidue,tre anni..secondo me è una regola molto inutile
9 Dicembre 2011 alle 07:31
Ringrazio per il Dott., ma non lo sono. Piuttosto il termine “Professore” accostato al signor Rassati temo debba essere rivisto dopo aver letto il suo fantozziano “vadino”.
Sul resto sorvolo, non solo perché discutere con il signor Rassati è l’ultima cosa che mi interessa, ma anche perché da che mondo e mondo nelle piccole realtà l’articolo sul giornale, la citazione sui mass media, è sempre stata motivo di soddisfazione personale o vanto. Parlare di messaggi, proclami e paragonarsi al calcio professionistico ricordando tutto questo, significa che probabilmente è il signor Rassati a vivere fuori da questo mondo. Non che ne dubitassi, è semplicemente una conferma.
9 Dicembre 2011 alle 10:48
Caro Loris, in tanti anni che ti conosco credo di aver creato con te un rapporto di rispetto e, perché no, di stima, cercando di sottolineare le tue osservazioni a volte acute ed intelligenti, a volte scomode e magari sguaiate, ma di te ho sempre apprezzato l’originalità e quell’essere fuori dal coro anche a costo di risultare antipatico. Però, stavolta, non sono d’accordo (e chi se ne frega dirai tu …, vabbè ma io te lo dico lo stesso!): non voglio “difendere” Bruno (la sua onestà professionale, la sua passione e la sua bravura gli bastano e gli avanzano) è che la penso come lui. Tu che il Carnico dici di amarlo e di conoscerlo dovresti sapere che, se negli ultimi anni è tornato ad avere un grande successo ed interesse il merito è del seguito mediatico che gli è stato creato intorno. Questo, come tutte le cose, si porta con sé anche qualche eccesso e qualche stortura, ma è innegabile il fatto che se giornali, radio e sito non seguissero il Carnico, beh, credo che la situazione sarebbe molto diversa. E ti garantisco che le argomentazioni di Bruno sono assolutamente pertinenti. A tutti piace, in fondo, essere un pochino protagonisti. In fondo anche tu, la tua “fama “ di antipatico te la sei costruita anche grazie a giornali ed interventi radiofonici. Sei, a tuo modo, un personaggio, magari anche senza volerlo. Se poi sei più noto come antipatico che come allenatore è una di quelle storture di cui ti parlavo prima.
9 Dicembre 2011 alle 13:50
Il saggio taoista Chuang-tzu ha scritto:
” Il fine della nassa è il pesce: preso il pesce metti da parte la nassa. Il fine del calappio è la lepre: presa la lepre metti da parte il calappio. Il fine delle parole è l’idea: afferrata l’idea metti da parte le parole.”
9 Dicembre 2011 alle 16:01
Boh, sarà, ma io il nesso fra giornali, radio e declino del campionato io non la vedo. Può darsi ci sia, può darsi che il sig. Rassatti la veda, magari è solo una coincidenza temporale. Io invece certe considerazioni le farei partire più da lontano, dai vivai, dal settore giovanile, e non è per tornare al solito discorso, è che certamente Rassatti su delle cose ha ragione, e se non sei forte da ragazzo non sarai forte mai, e quando sei Juniores (brutta parola fuoriquota) dovresti avere già le capacità di guadagnarti un posto in prima squadra.
Sto andando fuori tema, lo so. Chiudo allora dicendo che una foto sul giornale, una citazione alla radio o sul sito, non è qualcosa che ti fa imbrocchire, ma anzi è qualcosa che ti fa gratifica e ti fa aumentare la voglia di lavorare e di impegnarti. Non che a me sia mai successo, purtroppo… 🙁
9 Dicembre 2011 alle 16:06
Credo che Flavio abbia fatto centro ! Per quanto riguarda la bella citazione di Rassati, che conosco solo per fama, credo che si riagganci perfettamente al discorso sull’ordine di successione logica evento-notizia. Quando il materiale per parlare di carnico non ci sarà più potremmo solo parlare……dimenticandoci di giocare…..
12 Dicembre 2011 alle 10:37
salve a tutti..sono anni che esiste il carnico, ma posso dire che da quando la radio i giornali parlano di noi” e dico noi perchè il canico è anche tifoseria ” è bello leggere o sentire che il propio compagno o la squadra per cui tifi..ha fatto bene o fatto male, certamente è meglio sentire parlare solo bene, ma va bè..quindi il lavoro che fanno Massimo Di Centa, Bruno Tavosanis e Renato Damiani ” ed elenco solo questi perchè più citati , ma sono bravissimi anche tutti gli altri”è utile interessante e fatto bene…per quanto riguarda il fuori quota, bè è giusto come dice Gianluca , e deve meritarsi il posto tra gli undici , senza aver la fortuna di giocare solo perchè la regola lo dice..Per quanto riguarda il sabato la mia domanda è !!! facendo ogni settimana gioca una categoria e il resto la domenica ,Domanda..cosa comporterebbe per le squadre per i giornalisti e per tutti quanti???? Caro Rassati come al solito sei molto colorato nei tuoi post, moti ti amano e molti ti odiano..ma se calcola anche questo se non ci fosse questo sito ,i tuoi bei post dove li scriveresti????e altra cosa ti conoscono in molti nel bene e nel male, ma come ha detto Massimo di Centa, tramite giornali il sito e anche le interviste alla radio. Ti sei fatto conoscere quindi ben venga tutto.. ma spero anche in molte altre soluzioni per il carnico….moglie comprese hahahahaha
13 Dicembre 2011 alle 20:44
Il buon Rassati parla di “valori veri” che devono emergere dal Carnico (in particolare) e dallo sport (in generale); giustissimo. Ma i valori in quanto tali non hanno senso se non vengono comunicati e trasmessi ad altre persone: ecco che allora i giornali e la radio (e quindi il lavoro di ottime persone come Bruno e Massimo, giusto per citare i principali artefici) acquisiscono pian piano uno dei tanti scopi per i quali da anni ormai seguono il nostro piccolo Carnico, e cioè proprio far conoscere episodi di fair play, ad esempio, o altri eventi che effettivamente dicono qualcosa di importante dal punto di vista valoriale.
La teoria (= i valori) si unisce alla pratica (= giornali e radio): il risultato? un Carnico che, si spera, possa diventare sempre più un punto di riferimento per le giovani generazioni.
La teoria senza la pratica non è altro che pura discussione intorno a principii che difficilmente verrebbero compresi da tutti.
E’ proprio dal “basso” (nel senso di categoria calcistica, poichè il Carnico equivale ad una terza categoria dilettantistica, cioè la più bassa) che si deve iniziare a concepire lo sport come un collante sociale, come un momento di agonismo e di sana competizione; ed ecco che quindi i mass media ci vengono in aiuto, raccontando le piccole imprese di Cedarchis e Mobilieri, ma anche quelle di Illegiana, Sappada, Ancora, Paluzza e altre ancora; e magari i dolori di Moggese, Ampezzo e altre ancora. Gioie e dolori che ci vengono comunicati in tempo reale e che ci fanno capire che nel nostro piccolo contesto sociale e territoriale lo sport infonde profonde emozioni.
E poi, caro Rassati, mi consenta una considerazione forse un pò troppo cinica, ma quanto mai opportuna: nel caso in cui si decida di sospendere l’attività giornalistica attorno al Carnico, lei crede che questo fantastico campionato vivrebbe ancora a lungo?
1 Gennaio 2012 alle 23:46
“caro”presumo perchè costo .Poi visto che con questo claudio non regalo amicizia, rispondo, dunque ad un claudio qualunque, di conoscenza: calcistica dubbia. Mi limito quindi a sottolineare che:
non ha mai detto che la stampa locale non deve parlare del campionato carnico, ho solo evidenziato il modo con cui si propone, usando una terminologia professionale non all’ altezza, cercando di portare troppa acqua al suo mulino e nella disperata ricerca di appropriarsi di uno spazio, negato nella fanciullezza, cercano anche con degli appigli (vedi refuso)di cavalcare una presunta superiorità intellettuale , fatta da ” buoni mira lanza” e smentita in malo modo in veste di critica. Del resto come direbbe fantozzi “il mondo e mondo”. A vostra disposizione per illustrazioni calcistiche. lorisRassati professore, poichè i mister passano e i professori restano!
4 Gennaio 2012 alle 13:35
Quindi secondo lei, sig. Rassati, la stampa locale usa una «terminologia professionale non all’ altezza», cerca di «portare troppa acqua al suo mulino» e punta a «cavalcare una presunta superiorità intellettuale, fatta da “buoni mira lanza” (???) e smentita in malo modo in veste di critica»? è come dire che Bruno e Massimo (cito sempre loro due perché sono i principali artefici) sono degli esaltati che la domenica si divertono ad andare in giro per i campi per mostrare a tutti la loro “superiorità intellettuale”. Anzi, dirò di più: se analizziamo un’altra sua frase, sig. Rassati («disperata ricerca di appropriarsi di uno spazio, negato nella fanciullezza»), è come dire che Bruno e Massimo da giovani non abbiano avuto molta popolarità tra i loro coetanei e che quindi ora debbano in qualche modo prendersi una rivincita sul genere umano tramite il giornalismo, facendo sentire a tutti la propria voce e acquisendo quella popolarità che da giovani appunto non avevano.
Bè, di fronte a simili affermazioni credo che non ci sia nulla da dire di più al sig. Rassati; bisognerebbe invece dire una cosa a Bruno e Massimo e a tutti gli altri che collaborano con loro: per favore non mollate mai, tralasciate queste insulse critiche, prive di fondamento e ancor più di gusto; tralasciate le battute sarcastiche e le argute considerazioni di natura psicologica che sono state fatte; tralasciate le affermazioni pungenti che il sig. Rassati, per non far dimenticare a nessuno che lui è l’ “antipatico”, deve per forza scrivere di tanto in tanto sui blog; andate avanti sulla vostra strada, e non dimenticate che il Carnico senza di voi perderebbe molto, davvero molto.
[tralascio ovviamente i commenti sulle ultime due righe del suo commento; però dato che al sig. Rassati piaccioni gli aforismi, ne ho uno giusto per lui: “Solo i fatti danno credibilità alle parole” (Sant’Agostino). Bè negli ultimi due anni il sig. Rassati ha ottenuto una retrocessione con l’Ampezzo e un esonero con l’Illegiana: mi sa tanto che chiederò a qualcun altro illustrazioni calcistiche…]
4 Gennaio 2012 alle 16:02
Constato che Lei Sig. X che di nome fa Claudio continua a andare x la Sua strada in fatto di ragionamenti, fraintendendo i miei, quelli inerenti il movimento calcistico in Carnia e il perchè di un suo declino così repentino, cercando, magari stuzzicando, un equilibrio tra le parti che tutt’ora lo sostengono. Dalle Sue affermazioni deduco che Lei di Calcio non ne mastica e non ne ha mai masticato altrimenti non ne uscirebbe con affermazioni da” non addetto ai lavori.” Continui a Studiare Sant’Agostino, magari facendo anche meditazione.
P.S.: per ulteriori disquisizioni è richiesto il curriculum calcistico. Un saluto