Sandro Beorchia tecnico dell'Ancora

ANCORA. Il primo posto è giustissimo, perché si è dimostrata la squadra più regolare della categoria. Un paio di passaggi a vuoto del tutto fisiologici nell’arco di una stagione vissuta sempre ai vertici. I segreti? Tanti e tutti importanti: una società serissima dal presidente Quaglia a tutti i suoi collaboratori. Un allenatore che è davvero un emergente e farà strada, siamo pronti a scommetterci. E poi loro, i giocatori dal formidabile “Nick” Capellari alla sorpresona Roberto Cappellari, uscito a sorpresa dal cilindro di Beorchia. Ma tutti hanno contribuito a questo successo.

PALUZZA. Ha giocato il miglior calcio della Terza ed in certe partite era davvero un piacere vedere meccanismi ch sembravano perfetti. Merito di un allenatore che è maniacale nella cura dei dettagli e di un gruppo che lo segue. Andrea De Franceschi (tornato nella sua Paluzza dopo tanti anni) è stato il fulcro di una squadra esaltata anche da una difesa insuperabile e dal sorprendente campionato di Alessio Di Centa, anche lui, come Roby Cappellari, spuntato quasi all’improvviso.
COMEGLIANS.
Geremia Gonano ha costruito una squadra di granito: solidità, coesione e spirito di sacrificio sono state le doti di un gruppo che ha trovato interpreti di livello assoluto: Fina, Mazzilis ed Intillia erano le certezze, i fratelli Not ed il funzionalissimo Zanier (l’ideale per il gioco pensato dal “Gere”) le note liete ma non preventivabili all’inizio.

ARDITA. Squadra da lettino dello psicanalista. Per il sottoscritto era la grande favorita, perché non non aveva punti deboli ed, anzi, con l’arrivo di un portiere di ruolo (e bravo!) si era rinforzata rispetto allo scorso anno. Ed allora cosa è successo? E chi lo sa! I tanti gol di Della Pietra non sono bastati, forse perché mal distribuiti nell’arco della stagione. Anche l’infortunio del difensore Maurizio Romanin ha influito non poco.
LA DELIZIA.
Con un pizzico di convinzione in più avrebbe potuto recitare ben altro ruolo: squadra scorbutica, difficile da superare ed estremamente equilibrata. Ha pagato forse l’assenza di un attaccante da doppia cifre e le lune di Spangaro. Ma la difesa aveva numeri da squadra di vertice ed un portiere straordinario, quel Bortoluz che è stato, a mio avviso, una delle sorprese della stagione.
STELLA AZZURRA.
Ha pagato un inizio sciagurato,quando ha esibito un difesa allegra (15 gol subiti nelle prime 5 partite) e d una fase contenitiva davvero imbarazzante.  Le vittorie in casa dell’Ardita e dell’Ancora stanno a dimostrare che il materiale era di prim’ordine. Dopo lo scintillante mese di luglio e le prime due domeniche di agosto (sei vittorie, un pari ed una solo sconfitta) aveva la possibilità di rientrare in corsa nella gara casalinga col Paluzza: battuti per 2 a 1, i gemonesi hanno abbandonato ogni speranza.

VAL DEL LAGO. Campionato più che positivo per una squadra alla ricerca di quella continuità che di solito garantisce grandi traguardi. E’ una squadra ancora troppo acerba, evidentemente, anche se ha messo in mostra buone individualità. Da ricordare la clamorosa vittoria in casa del Paluzza.

RIGOLATO. Il pareggio: questo sconosciuto. Una squadra senza mezze misure, o vittorie o sconfitte. Anche qui l’equilibrio si è dimostrato un optional, ma la cosa non deve sorprendere, vista l’età media della squadra. Se riuscirà a trattenere a Rigolato i suoi gioielli Vergazzini e Pochero (c’è già la fila per loro…) nei prossimi anni potrebbe levarsi belle soddisfazioni.
FUSCA.
Così così, diciamolo. Magarii non ci si aspettava la promozione ma un campionato un pochino più positivi sì. Gianni De Sandre è uno che di solito centra i traguardi al secondo anno del suo mandato, quindi in Curiedi si aspettano grandi cose dal 2012… Nel 2011, intanto, la semina poi, il mercato invernale porterà innesti prestigiosi. Circolano certi nomi…

TARVISIO. Il progetto avviato da un paio di stagioni sta proseguendo: aspettarsi risultati immediati sarebbe impensabile. Il Tarvisio è la squadra che ha probabilmente l’età media più bassa. E’ un discorso fatto in prospettiva, anche se quest’anno la squadra di Princi si è divertita a fare soffrire le grandi: Ardita e Paluzza sono passate a Tarvisio con grande sofferenza, il Comeglians ha rischiato di lasciarci le penne. Date spazio ai prospetti!

LAUCO. Campionato di transizione, come si prevedeva, condizionato, inoltre, dal fatto di aver dovuto disputare le gare casalinghe sul sintetico di Tolmezzo. Eppure dopo un inizio da incubo, la squadra è venuta fuori piano piano, grazie anche al lavoro di Sergio Mansutti. Un finale di stagione ricco di soddisfazioni che fa ben sperare per il prossimo futuro.

MALBORGHETTO. Il plauso migliore al Malborghetto lo hanno fatto gli avversari di turno, quando al termine della partite in cui avevano affrontato i biancazzurri si stupivano del fatto che la squadra raccogliesse così poco. In effetti, non deve essere stato facile per Daniele Kravanja ripartire quasi da zero, in un ambiente freddo e distaccato dopo i tronfi dell’era Cappellaro. Eppur qualcosa si è mosso, soprattutto da quando è arrivato Castellari, un nome che potrebbe essere una garanzia per il futuro.

VAL FELLA. La classifica parla chiaro: due vittorie, un pareggio e 21 sconfitte; 26 gol fatti e 96 subiti. Cosa c’è da salvare in una stagione con questi numeri impietosi? Poco: la serietà del presidente Bulfon e l’impegno di quei giocatori che hanno onorato l’impegno nonostante tutto. A loro va la nostra approvazione, perché la serietà non ha classifiche. Pare che Bulfon abbia voglia di mollare: se la situazione non cambia, come dargli torto?