Personaggi, situazioni e tutto quanto fa Carnico, partendo dalle lettere dell’alfabeto. Un modo come un altro per rivedere, in chiave semiseria, il  campionato 2011.

A come ANTIPATICO. E’l’aggettivo che spesso accompagna Loris Rassati. Oddio, il modo di porsi è quello che è, anche perché ormai fa parte di un personaggio comunque originale. Loris o si ama o si odia, ma dietro quella facciata c’è un uomo di grandi valori, umani e calcistici. Chi lo sceglie, però, è bene che sappia che trattasi di prodotto all inclusive!

B come BULFON. Giorgio presidente del Val Fella forse stavolta molla tutto davvero. Stanco di giocatori (ma anche qualche dirigente…) che all’inizio promettono e poi non mantengono, pare intenzionato a lasciare.
Gli auguriamo di trovare gente seria e un campo (fisso) per la sua squadra: chissà, magari ci ripensa. Il Carnico ha bisogno di persone con la sua passione ed il suo entusiasmo!

C come CHIOSCO. E’ il luogo dove si anima il dopo partita e dove di solito si stemperano anche le polemiche più accese. Comeglians e Cercivento si contendono il primato per quello che chiude più tardi ed è una bella lotta… Punto di aggregazione formidabile dove vinti e vincitori si ritrovano a fine match, è il simbolo del campionato Carnico. Lasciamo stare, però, la coppa chiosco: una forma di esaltazione che, a mio modo di vedere, rende negativo un momento invece positivo.

D come DA RIN. Giuseppe con l’Arta e Ugo col Verzegnis hanno vissuto una stagione davvero difficile. Chiaro che i due tecnici abbiano le loro responsabilità, ma addossare loro tutta la colpa sarebbe sbagliato. Le responsabilità (così come i meriti) vanno suddivise.

E come ERBA. L’elemento che caratterizza i campi del Carnico. I giocatori che per la prima volta arrivano nel nostro campionato ne rimangono colpiti. La cura con la quale vengono mantenuti gli impianti è davvero sorprendente. Trovare un campo in cattive condizioni è difficile: insomma, per una volta si può fare di tutta l’erba un fascio!

F come FORGIARINI. Nicola, presidente della sezione A.I.A. di Tolmezzo sta portando avanti la sua politica del “largo ai giovani”. Partite di grandissima importanza sono state affidate a fischietti appena maggiorenni. Qualche volta è andata bene, altre meno bene, ma ci sembra la maniera giusta per responsabilizzare i direttori di gara meno esperti. L’importante, per questi, è mantenere l’umiltà e la voglia di migliorarsi. La via intrapresa da Forgiarini ed i suoi collaboratori, comunque, ci sembra quella giusta.

G come GOL. Ovvero l’essenza del calcio. Nell’ultimo campionato ne sono stati realizzati 1740, così distribuiti: 623 in Prima, 566 in Seconda e 551 in Terza. Miglior attacco in assoluto quello del Cedarchis (68 gol fatti), migliore difesa, ancora il “Ceda” (17 gol subiti): un primato che è anche nei numeri.

H come HUMOR. Quello che a volte manca anche nel nostro campionato. Siamo fermamente convinti del fatto che il Carnico sia una cosa seria, ma ogni tanto bisognerebbe ricordarsi che è un gioco. Prendiamoci sul serio, insomma, ma qualche volta ridiamoci su!

I come INVIATI. Bruno Tavosanis, Andrea Calestani, Eligio Nassivera, Lino Nasivera, Leopoldo Zuliani, Alessandro Cesare, Duilio Dassi, David Zanirato, Erika Benedetti, Francesca Spangaro,  Luciano Patat ed il sottoscritto. Ecco la squadra che ha raccontato le vicende del campionato. Senza dimenticare il lavoro di Renato Damiani, Luigi Ongaro e Adriano Dario dallo studio di Tolmezzo. Ce l’abbiamo messa tutta, speriamo di avervi accontentato!

J come JUNIORES. Tutti li chiamano fuoriquota, ma non ci sembra l’espressione adatta. Fuoriquota è chi ha più anni rispetto ai limiti di età fissato per un campionato. A parte la disquisizione lessico-grammaticale, citiamone qualcuno (in ordine sparso) che si è particolarmente distinto: Pelli. Danna, Casanova, Cemin, Pochero e Matteo Zammarchi.

K come KRAVANJA. Non deve essere facile cercare di rimettere insieme i pezzi di un giocattolo bellissimo che in pochi anni è passato da uno scudetto esaltante ad una Terza categoria avvilente. Il buon Daniele, presidente del Malborghetto, ci sta provando. A dargli una mano ha chiamato un tecnico serio e preparato come Giorgio Castellari. Rinverdire i fasti dei tempi di Narduzzi sarà difficilissimo, ma provare a riportare un po’ di passione e di competitività sarebbe già un grande risultato!

L come LUNGO. Sono in tanti (il presidente regionale Burelli è il primo!) a lamentarsi del fatto che il Carnico stia diventando sempre più lungo: si parte a fine aprile (con la Supercoppa) e si arriva a fine ottobre. Più di metà anno, insomma, per un campionato che definire estivo è ormai riduttivo. Questa lunghezza ha i suoi pro ed i suoi contro, però, quando si arriva in autunno e finisce, la domenica ci manca qualcosa…

M come MARINAIA. E’stata senza dubbio il personaggio dell’anno su questo sito: tifosa dell’Ancora e strenua sostenitrice della competenza calcistica del gentil sesso, ha “battagliato” con tutti a suon di commenti. A questo punto, dovrebbe rivelare le proprie generalità all’intero mondo del Carnico. L’aveva promesso in caso di promozione dell’Ancora. Speriamo non siano promesse da… marinaia!

N come NADABUNGANIYE. Il giocatore dell’Ampezzo che è stato la disperazione di noi cronisti. Abituati a cognomi decisamente più nostrani siamo andati nel panico ogni volta che il giocatore entrava in campo. Arrivato in Italia qualche anno fa dal Burundi per questioni di cuore (ha sposato un’italiana che era andata in Africa per volontariato) è un bellissimo esempio di aggregazione interraziale di cui il Carnico può andar fiero. L’unico inconveniente è quel cognome che rasenta l’impronunciabilità: il prossimo anno quando l’Ampezzo giocherà contro La Delizia, immaginiamo la disperazione del cronista che dovrà raccontare un contrasto tra lui e Qytyku…

O come OVARESE. Lo scudetto sfiorato due stagioni fa forse potrà essere inseguito tra pochissimi anni: quelli necessari a far maturare i ragazzi della formazione juniores che per il secondo anno consecutivo hanno vinto il campionato. Manuel Gonano, Federico De Antoni, Paolo Gonano, Gabriele Cimenti, Gianluca Romano e Josef Gloder: tenete a mente questi nomi, perché ne risentiremo parlare…

P come PESO FORMA. Man mano che si scende dalla Prima alla Terza categoria, questo aumenta. Non è per discriminare le serie inferiori, ma è un dato di fatto visibile agli occhi di osservatori attenti. Avete provato a farci caso? I cronisti? Molti (tra i quali il sottoscritto) assolutamente di Terza categoria!…).

Q come QUAGLIA. Nel senso di Roberto. Ha vinto tutti gli scudetti del Cedarchis, assieme ad un compagno di squadra che vedremo subito dopo.

R come RELLA. Nel senso di Fabio. Eccolo qua l’altro plurivincitore. Roberto e Fabio, hanno un altro destino in comune: i rispettivi fratelli hanno fatto una carriera decisamente più “nobile” (Paolo Quaglia è stato con l’Udinese; Massimo Rella, dopo anni da semiprofessionista gioca attualmente nel Tolmezzo) ma hanno vinto anche molto meno…

S come SEMPRE. Nel corso di questo 2011 sono scomparsi tre ex presidenti del Carnico: Toni Iob, Carmine Sbordone e Darmo Gerussi se ne sono andati, lasciando, però, in tutti noi un bellissimo ricordo. Il ricordo di tre presidenti straordinari e di uomini grandissimi che hanno scritto pagine di storia del nostro campionato. Inutile dire che resteranno SEMPRE nei nostri cuori.

T come TOLMEZZO. Per molti dovrebbe essere il punto di approdo dei migliori giovani espressi dal Carnico. Ed invece non c’è mai stato tanto feeling tra la squadra del capoluogo e le altre compagini della zona. Una lettera di Ivan Veritti al nostro sito aveva riaperto al questione, ma l’impressione è che i rapporti si siano guastati negli anni precedenti. Ricucirli, probabilmente, sarebbe un bene per tutti.

U come URBANO. Loris, presidente del Paluzza. Centrare la promozione al primo anno di presidenza è una bella soddisfazione, specialmente in una ambiente come Paluzza, dove il disinteresse della popolazione verso la squadra locale è per certi versi inspiegabile. Coraggio, presidente, conservi sempre lo stesso entusiasmo e la stessa energia di quando era un giocatore dai piedi non nobilissimi, ma aveva coraggio e cuore da vendere!

V come VILLA SANTINA. Una Gioconda senza il sorriso, un quadro senza cornice, un cielo senza stelle. Potremmo continuare all’infinito per rendere l’idea del “Campo dei pini” senza… pini. L’impianto resta al top, ma diciamocelo francamente, non è più la stessa cosa il campo di Villa Santina!

W come WWW. Carnico.it, naturalmente. A campionato in corso si sfiorano i quasi tremila contatti giornalieri, per un sito che regala i risultati in tempo reale, approfondimenti e la possibilità di dialogare (e polemizzare, è logico…) tra tifosi ed addetti ai lavori.

X come ICS. Nel senso dei pareggi. Regina incontrastata è l’Arta che ne ha ottenuti 15, 11 dei quali per 2 a 2. Se non è un record, siamo convinti che ci siamo molto, molto vicini. La pareggite, però, ha penalizzato le ambizioni del presidente Pittini e portato all’esonero di Da Rin, che, a chi lo rimprovererà di aver vinto poco, potrà controbattere che ha perso altrettanto poco!

Y come YOU TUBE. YouTube è un sito web che consente la condivisione di video. Il Carnico lo sta scoprendo piano piano e in rete non sono ancora molte le immagini del nostro campionato. Ma qualcosa si sta muovendo e qualche rete è già possibile scaricarla. Internauti, datevi da fare!

Z come ZERO. Il Rigolato: ovvero l’altra faccia dell’Arta. La squadra dei gioiellini Vergazzini e Pochero è l’unica di tutte le squadre del Carnico ad evidenziare uno zero nelle caselle della classifica: quella alla voce pareggi: 9 vittorie e 15 sconfitte e mai la divisione della posta. Anche qui, siamo vicini ad un record.