Il Sappada centra una storica promozione

Per l’ultimo turno di campionato, proponiamo una versione diversa della rubrica settimanale, scrivendo qualche riga di commento a quelli che sono stati i verdetti del campionato. Un modo come un altro per avviare confronti e discussioni che naturalmente possono rigurdare qualsiasi squadra che ha partecipato all’edizione n. 61 del Carnico.

PRIMA CATEGORIA

CEDARCHIS. Era la squadra favorita ed ha vinto. Niente di strano, sembrerebbe a prima vista, ed invece il calcio non è una scienza esatta. Vincere con i favori del pronostico, poi, ti obbliga ad una pressione continua. Il “Ceda” è stato bravo a resistere al peso della tensione ed a tenere dietro un grandissimo Real che ha mollato solamente nel finale. I numeri confortano lo scudetto numero 8 della società giallorossa: doppia vittoria negli scontri diretti con il Real, miglior attacco e migliore difesa di tutto il Carnico e due suoi giocatori sul podio della classifica marcatori. Beh, forse qualche volta il calcio è una scienza esatta.

MOGGESE. Sono stati i soli 8 punti conquistati nel girone di andata a compromettere il cammino dei bianconeri, che nel ritorno hanno realizzato 19 punti, ruolino da classifica medio-alta. A Brollo, insomma, non è riuscito il mezzo miracolo dello scorso anno, ma al tecnico tolmezzino va riconosciuto il merito di averci provato sino alla fine e di aver lanciato molti giovani in prima squadra, gettando le basi per un futuro interessante.

VELOX. A penalizzare la squadra di Paularo è stato un girone di ritorno davvero misero in termini di punti. Solo 9 quelli conquistati dalla squadra di Luca Craighero dal 24 luglio (prima di ritorno) alla fine. Una buona di sfortuna ha lasciato i gialloblu senza punte nella fase cruciale del torneo: gli infortuni che hanno tolto di mezzo Maion, Barazzutti e Tiepolo hanno costretto Craighero a giocare in pratica senza attaccanti di ruolo: sicuramente non il massimo per una squadra che si deve salvare e che in casa ha raccolto ancor mano delle briciole…
FOLGORE.
La società nuova, un tecnico (Timeus) che non è mai entrato completamente in sintonia con l’ambiente, alcune cessioni eccellenti (Adami e Coidessa, per esempio): ci sembrano motivi sufficienti per comprendere l’annata disastrosa dei biancorossi, indiziati di retrocessione gà dopo poche giornate.

SECONDA CATEGORIA

CASTELLO. Una partenza col turbo, un lungo periodo di flessione e poi il rush finale che ha cancellato i timori del deja vu dello scorso anno. Alla fine Claudio carne lutti ce l’ha fatta a portare la squadra in Prima. Un primato costruito su una difesa che nella prima parte del torneo sembrava insuperabile (solo 5 le reti subite nel girone d’andata), sui gol di Schiratti e su una manovra piacevole e redditizia.

ILLEGIANA. Le prime giornate inconcludenti con Loris Rassati  in panchina che non è mai riuscito ad integrarsi con squadra, ambiente e società. Poi, con l’avvento di Tarcisio Iob in panchina, la squadra ha ritrovato smalto ed equilibri: i gol di Bedi, la stagione più che positiva di Onorato Iob ed un gioco sempre molto funzionale hanno proiettato la squadra in Prima. Promozione con dedica speciale a Toni Iob, storico presidente illegiano scomparso quest’anno.
SAPPADA.
Per la serie: non solo sci. Almeno da maggio ad ottobre nel paese cadorino si è parlato più di 4-4-2 che di slalom. Merito di un meraviglioso manipolo di ragazzi (tutti del luogo: un merito in più!) che hanno centrato una promozione storica per il sodalizio biancazzurro. Un plauso particolare a Dario Danieli, tecnico di buon senso e grande motivatore.

VERZEGNIS. Forse la delusione più grande. Una squadra che sembrava avere tutte le credenziali per ambire alla promozione si è ritrovata impelagata nella lotta retrocessione senza quasi accorgersene. Eravamo tutti convinti che da un momento all’altro potesse spiccare il volo ed invece… Problemi societari? Cattico rapporto tra l’allenatore Ugo Da Rin e i giocatori? Scarso rendimento di giocatori importanti? Sono tutte cause possibili del tracollo verdenero.

AMPEZZO. Doppio salto all’indietro: in due stagioni dalla Prima alla Terza! Ecco il mesto cammino di una delle squadre più gloriose del Carnico. Un mercato difficile, i problemi di salute del tecnico Zagaria e altri dettagli negativi nella stagione dei biancorossi alle prese con l’ennesima ricostruzione.
RAVASCLETTO.
Dopo due salvezze conquistate coi denti nelle ultime stagioni, la squadra del presidente De Crignis stavolta non ce l’ha fatta. Tante partite perse nel finale, tante perse col minimo scarto. I segnali di un’annata no c’erano tutti. Alcuni senatori mostrano l’usura del tempo ed i giovani (molti dei quali arrivati dalla vicina Sutrio) non sembrano ancora in grado di garantire continuità ed affidabilità.

TERZA CATEGORIA

ANCORA. Il primo posto finale è il premio alla squadra che ha mostrato più regolarità nel corso della stagione. Qualche piccolo impaccio è stato superato brillantemente con la forza del collettivo e l’aiuto di un ambiente appassionato come pochi. La versatilità di Nicola Capellari, le reti di Roby Cappellari ed un rendimento medio di tutta la squadra sempre ben oltre la sufficienza hanno garantito primato e promozione.

PALUZZA. La squadra con la manovra più brillante. Il tecnico Francesco Moser ha dato alla squadra un’identità di gioco ben precisa e questo è un merito che gli va riconosciuto. Dietro ai gol di Alessio Di Centa (girone d’andata strepitoso, poi nel ritorno un rallentamento fisiologico) c’è un gioco di squadra esaltato da una difesa praticamente ermetica (in tutto il Carnico solo il Cedarchis ha subito meno gol, per l’esattezza 1) e da un centrocampo in cui Petris e De Franceschi hanno fornito grandi prestazioni.

COMEGLIANS. Squadra che ha fatto della solidità il proprio punto di forza: una buona distribuzione tra i gol fatti e quelli subiti ed un buon assetto tattico. Da sottolineare la buona stagione di Fina (ma non è una novità), le reti dei fratelli Not e l’importanza di un attaccante come Zanier che non sarà un modello di stile ma si è dimostrato assolutamente funzionale al tipo di gioco voluto dal tecnico Gonano.